Con sentenza del 25 maggio 2022 il giudice del lavoro di Napoli ha confermato la legittimità di un licenziamento per giusta causa irrogato ad un lavoratore per aver cercato di eludere i controlli datoriali sul possesso della certificazione verde obbligatoria, esibendo la certificazione di un’altra persona e cercando di accedere al posto di lavoro privo dello screening virologico, (all’epoca dei fatti di causa obbligatorio per accedere al luogo di lavoro).
Il caso su cui si è pronunciato il tribunale concerne un dipendente di una Società campana operante nel settore Turismo che ha impugnato, con ricorso ex art. 1, comma 48 e segg. della legge 92/2012 , il licenziamento per giusta causa comminatogli dalla datrice di lavoro a causa della avvenuta esibizione, al controllo di accesso aziendale, di un green pass appartenente ad altra persona, con successivo immediato allontanamento furtivo al momento di richiesta di spiegazioni ad opera dell'addetto alla verifica delle certificazioni.
Il Tribunale di Napoli afferma che la suddetta condotta contestata al ricorrente integra una fattispecie che giustifica la più grave sanzione espulsiva sia da un punto di vista oggettivo che soggettivo. Considerando pienamente provato il tentativo di raggiro operato dal dipendente e confermando che esso ha comportato la violazione di una norma imperativa vigente, l'organo giudicante ha ritenuto che essa, anche in virtù del momento storico contingente, rappresentasse un grave inadempimento del lavoratore, contrario alle norme della comune etica o del comune vivere civile, esso giustifica il venire meno del rapporto fiduciario tra datore di lavoro e lavoratore.