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Vietato al trattamento dei dati giudiziari in assenza di espressa previsione giuridica

Il Garante ha rigettato l’istanza di una società che voleva utilizzare le informazioni contenute nel casellario giudiziale dei propri dipendenti per agevolare la selezione dei lavoratori da impiegare da parte di una ditta appaltante
25/07/2017
Il Garante per la protezione dei dati personali , con provvedimento n. 267 del 15 giugno 2017, ha negato l’autorizzazione al trattamento dei dati giudiziari dei propri dipendenti (in particolare, il certificato generale del casellario giudiziario) richiesta da una società per ottemperare ad una clausola di un contratto di appalto per servizi di pulizia rilevando l’assenza di una base giuridica (legislativa, regolamentare o contrattuale) legittimante il trattamento dei dati giudiziari.
 
In particolare, il Garante della privacy ha rilevato come nel CCNL dell’impresa committente non vi siano disposizioni attestanti l’esigenza di trattare dati giudiziari per lo svolgimento di determinate attività. Il Garante ha ribadito che i soggetti privati possono trattare i dati giudiziari soltanto se autorizzati da una espressa disposizione di legge o da un provvedimento del Garante stesso in cui siano indicate le finalità di rilevante interesse pubblico del trattamento, i tipi di dati e le operazioni eseguibili.

 
 




 
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