La sentenza concerne il caso dell’interruzione della collaborazione tra un’azienda televisiva polacca e un lavoratore autonomo che realizzava montaggi, trailer e servizi di costume, dopo che quest’ultimo aveva pubblicato su YouTube un video musicale per promuovere la tolleranza verso le coppie dello stesso sesso. Il Tribunale polacco si è rivolto alla Corte di giustizia europea per chiedere se la vicenda rientrasse nell’ambito della direttiva 2000/78/Ce sulla parità di trattamento in materia di occupazione e condizioni di lavoro.
La Corte Ue ha sottolineato che la direttiva comunitaria garantisce una tutela contro le discriminazioni a qualsiasi attività professionale, a prescindere dalla sua natura e dalle sue caratteristiche. Lo scopo della direttiva, infatti, è la riduzione di tutti gli ostacoli basati su motivi discriminatori alla capacità di contribuire socialmente con un’attività lavorativa.
Secondo i giudici comunitari, “ammettere che la libertà contrattuale consenta di rifiutare di contrarre con una persona in base all’orientamento sessuale di quest’ultima equivarrebbe a privare (...) la direttiva 2000/78 del suo effetto utile, in quanto tale disposizione vieta precisamente qualsiasi discriminazione fondata su un motivo siffatto per quanto riguarda l’accesso al lavoro autonomo".
Foto: Corte di giustizia europea