L'assoggettamento del prestatore al potere direttivo, disciplinare e di controllo del datore di lavoro, che si può desumere da un insieme di circostanze, rappresenta elemento essenziale del rapporto lavorativo subordinato. Lo precisa la Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con l’ordinanza 38182/2022.
Secondo i giudici di legittimità, ai fini della qualificazione del rapporto di lavoro è possibile fare riferimento a altri elementi, come, ad esempio, la continuità della prestazione, il rispetto di un orario predeterminato, la percezione a cadenze fisse di un compenso prestabilito, l’assenza in capo al lavoratore di rischio e di una seppur minima struttura imprenditoriale, che hanno carattere sussidiario e funzione meramente indiziaria (Corte di Cassazione, ordinanza 30 dicembre 2022, n. 38182).
Tali elementi, tuttavia, non hanno un valore decisivo per la qualificazione giuridica del rapporto: sono indizi idonei per integrare una prova presuntiva della subordinazione, se oggetto di una valutazione complessiva e globale.