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L’Italia approva la direttiva Ue sulla parità di genere nei consigli di amministrazione

Entro il 2027 le società quotate dovrebbero mirare a garantire che almeno il 40% dei posti di amministratore senza incarichi esecutivi o almeno il 33% dei posti di amministratore con e senza incarichi esecutivi sia occupato dal sesso sotto-rappresentato
15/03/2022
​"Ieri è stato compiuto un importante passo in avanti per la valorizzazione dei talenti e delle meritate aspirazioni di crescita delle donne sul posto di lavoro".
 
 
Lo ha detto il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando a seguito dell'approvazione della direttiva sulla parità di genere nei consigli di amministrazione, durante il Consiglio Ue EPSCO (occupazione, politica sociale, salute e consumatori), svolto ieri a Bruxelles. L'obiettivo è migliorare concretamente l'equilibrio di genere nei Cda delle imprese operanti in tutti i settori produttivi.
 
"L'incremento femminile nelle posizioni di leadership rappresenta un elemento strategico per le nostre economie - ha proseguito Orlando - e un mezzo irrinunciabile per promuovere il pieno esercizio dei diritti delle donne e la loro partecipazione attiva alla società. Per questo il nostro non è stato solo un sì, bensì un convinto sì alla direttiva Ue sul miglioramento dell'equilibrio di genere nei Cda delle imprese. Il nostro Paese ha ribadito il suo sostegno alla proposta che abbiamo attivamente perorato nel corso degli anni in tutte le sedi e, in particolare, durante la Presidenza italiana del 2014".
 
In Italia, oggi le donne hanno fortemente accresciuto le loro posizioni di vertice, raggiungendo quasi il 39% dei componenti nei consigli di amministrazione nazionali rispetto al 7% del 2011.

 
 




 
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