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Cassazione: illegittimo il licenziamento del whistleblower

Secondo la Corte di Cassazione la denuncia di fatti di potenziale rilievo penale avvenuti nell’azienda non integra giusta causa o giustificato motivo soggettivo di licenziamento, a meno che non emerga il carattere calunnioso della denuncia
01/10/2017
La Suprema Corte, con sentenza n. 22375, depositata in data 26 settembre 2017, ha ribadito che la denuncia di fatti di potenziale rilievo penale avvenuti in azienda non costituisce giusta causa (né giustificato motivo) di licenziamento a condizione che il lavoratore non abbia la consapevolezza della non veridicità dei fatti denunciati e non abbia assunto iniziative volte a dare pubblicità alla denuncia medesima.

 
 




 
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