Cassazione penale, sentenza n. 40702/2023, udienza del 15 settembre 2023: è configurabile il peculato d’uso per la condotta del dipendente di un ente pubblico che in orario d’ufficio e con le dotazioni informatiche dell’ente fa ricerche storiche e scariche migliaia di video e immagini di contenuto pornografico.
Il caso di specie su cui si è pronunciata la Suprema corte concerne la posizione di un ex dirigente degli acquisti in una società a partecipazione mista il quale si è ritrovato coinvolto in un contenzioso legale azionato proprio dall’azienda di cui era dipendente, con l’accusa di aver commesso il reato di peculato d’uso. Tale reato trova collocazione nel codice penale all’art. 314, comma 2.
I giudici di legittimità sottolineano che il reato di peculato d’uso non si configura se l’uso di un bene di servizio è episodico e occasionale e non lede la funzionalità della pubblica amministrazione e se non causa un danno patrimoniale apprezzabile.
Al contrario, si integra ogni volta che il bene affidato per ragioni di servizio viene usato in ma