La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 9268/2025, ha stabilito la legittimità dei controlli eseguiti dal datore di lavoro tramite agenzie investigative sull’attività del dipendente svolta al di fuori dei locali aziendali, quando tali controlli sono finalizzati a verificare comportamenti penalmente rilevanti o condotte fraudolente. Vengono così confermate le precedenti decisioni del Tribunale di Napoli e della Corte d’Appello, che avevano ritenuto legittimo il controllo in quanto diretto ad accertare illeciti posti in essere dal lavoratore, escludendo invece che fosse volto a monitorare l’adempimento delle ordinarie obbligazioni contrattuali. I giudici, dunque, ribadiscono che i controlli datoriali di questo tipo sono consentiti se mirano a verificare comportamenti potenzialmente penalmente rilevanti o ad accertare attività fraudolente, in quanto tali condotte rappresentano fonti di danno per il datore di lavoro.
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