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Corte di Giustizia UE: tempo parziale e remunerazione maggiorata

È contraria al diritto comunitario la normativa interna che prevede che il dipendente part-time sia obbligato a svolgere un numero di ore di lavoro extra pari a quello richiesto ai lavoratori a tempo pieno per ottenere una maggiorazione retributiva
25/10/2023
Lo ha stabilito la I Sezione della Corte di Giustizia dell’Unione europea, con la sentenza depositata il 19 ottobre 2023 nella causa C-660/20, rispondendo a una questione pregiudiziale sollevata da una Corte tedesca nell’ambito di una controversia tra un pilota e un nota compagnia aerea. La Corte federale del lavoro tedesca, investita della controversia tra lo stesso pilota e la compagnia aerea, poneva una questione pregiudiziale alla Corte di giustizia, chiedendo se norme nazionali che richiedono che un lavoratore a tempo parziale svolga il medesimo numero di ore di lavoro che svolge un lavoratore a tempo pieno per poter ottenere una remunerazione supplementare, costituiscano una discriminazione vietata ai sensi del diritto dell’UE.
 
La Corte UE risponde affermativamente al quesito L’esistenza di soglie identiche per avere una remunerazione supplementare costituisce per i dipendenti part-time la necessità di effettuare un numero di ore di servizio più lungo rispetto ai colleghi comparabili a tempo pieno.
Ciò dà quindi luogo ad un trattamento sfavorevole per chi è a tempo parziale, richiedendo maggiori difficoltà per soddisfare la condizione: elemento contrario al diritto comunitario. 

 
 




 
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