La Suprema Corte ha ribadito che, in caso di omesso versamento dei contributi previdenziali, il lavoratore può chiedere la condanna del datore di lavoro alla costituzione di rendita vitalizia, mediante versamento all’INPS della relativa provvista, nel termine di prescrizione decennale, decorrente dalla data di prescrizione dei contributi previdenziali.
La Corte, a tal proposito, ha osservato che già con la sentenza n. 983 del 20 gennaio 2016 era stato enunciato il principio secondo il quale il diritto del lavoratore di vedersi costituire, a spese del datore di lavoro, la rendita pensionistica vitalizia, per effetto del mancato versamento da parte di quest’ultimo dei contributi previdenziali, è soggetto al termine ordinario di prescrizione, che decorre dalla data di prescrizione del credito contributivo dell’INPS, senza che rilevi la conoscenza o meno, da parte del lavoratore, della omissione contributiva.