La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 460/2025, chiarisce che un licenziamento, pur fondato su una motivazione economico-organizzativa genuina, potrebbe risultare “direttamente o indirettamente discriminatorio”.
Nel caso analizzato, una manager d’azienda, unica dirigente appartenente a una categoria protetta “in quanto portatrice di handicap”, era stata licenziata per una riorganizzazione aziendale e la soppressione del suo ruolo. La Corte ha criticato i giudici di merito per non aver indagato sulla possibile discriminazione, nonostante la ragione organizzativa addotta, contraddicendo il consolidato orientamento giurisprudenziale in materia.