Temi
 

Al via la riorganizzazione del pubblico impiego

Il decreto legislativo attuativo della riforma Madia entrerà in vigore dal 22 giugno e comporta importanti novità in tema di organizzazione della amministrazioni pubbliche e introduce il nuovo codice disciplinare per il pubblico impiego
08/06/2017
Il 7 giugno è entrato in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il D.Lgs. n. 75/2017 in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, attuativo della Riforma Madia, . Entrerà in vigore dal prossimo 22 giugno e introduce il nuovo codice disciplinare per il pubblico impiego.
 
Con L. n. 124/2015, il Governo è stato delegato di riordinare la disciplina del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche. In particolare il Decreto, modificando e integrando il TU del pubblico impiego (D.Lgs. n. 165/2001), interviene sulle regole per i concorsi, definisce un piano per il superamento del precariato nella PA, integra la disciplina per il collocamento dei disabili, introduce il nuovo codice dei licenziamenti e detta un nuovo regime per le visite fiscali.
 
Gli elementi principali della riforma si possono sintetizzare nei seguenti punti:
  • sono previste nuove norme in tema di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti, per rendere più spedita, effettiva e certa l’azione disciplinare;
  • sono disposte azioni per promuovere un utilizzo ottimale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione anche nei rapporti con i destinatari dell’azione amministrativa;
  • nelle procedure concorsuali pubbliche sono previsti meccanismi di valutazione diretti a valorizzare l’esperienza professionale acquisita da chi ha prestato lavoro flessibile con la Pa, eccetto i diretti collaboratori di organi politici;
  • sarà possibile svolgere i concorsi in forma centralizzata o aggregata; sarà previsto l’accertamento della conoscenza della lingua inglese e di altre lingue quale requisito di partecipazione o titolo di merito valutabile dalle commissioni giudicatrici; è prevista la valorizzazione del titolo di dottore di ricerca;
  • lavoro flessibile: è introdotta una nuova disciplina, anche per prevenire il precariato e dare al contempo una soluzione transitoria per superare il pregresso, che prevede, tra le altre misure, il divieto a regime per la Pa di stipulare contratti di collaborazione;
  • è istituita una Consulta nazionale per favorire l’integrazione nell’ambiente di lavoro delle persone con disabilità;
  • sono definite le materie escluse dalla contrattazione integrativa, anche al fine di assicurare la semplificazione amministrativa, la valorizzazione del merito e la parità di trattamento tra categorie omogenee, nonché di accelerare le procedure negoziali;
  • sono riorganizzate le funzioni di accertamento medico legale in caso di assenze per malattia, la cui competenza è attribuita all’INPS. 
La novità più attesa del decreto legislativo n. 75/2017 è probabilmente la stabilizzazione dei contratti dei precari. La riforma introduce il nuovo strumento del “Piano triennale dei fabbisogni”, nell’ottica del superamento progressivo della “dotazione organica” come limite alle assunzioni, salvi i limiti di spesa. 
Nei prossimi tre anni, dal 2018 al 2020, un piano straordinario di stabilizzazione permetterà di integrare con nuovi contratti a tempo indeterminato circa 50mila lavoratori che hanno prestato servizio nella Pa per almeno 3 degli ultimi 8 ani. Per quanto riguarda le nuove assunzioni, è previsto che il numero delle unità da immettere in servizio dovrà variare in base ai fabbisogni di ciascun ente, che dovranno essere determinati con cadenza triennale.  
 
 

 
 




 
Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 2001. Il sito non ha fini di lucro e le immagini pubblicate sono prevalentemente tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo a amministrazione@tosieassociati.it. Saranno immediatamente rimosse.