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Treu (CNEL): netto miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro

Pubblicato il rapporto del CNEL su mercato del lavoro e contrattazione collettiva 2022. Treu: dal PNRR 4,5 milioni di posti di lavoro. Puntare su reskilling
12/12/2022
“Il 2022 è stato caratterizzato da un andamento positivo dell’occupazione nella prima fase dell’anno con una inversione di tendenza a partire dal periodo estivo come probabile conseguenza della frenata dell’economia. La parziale riduzione della disoccupazione si accompagna peraltro a un ampio ricorso a varie forme di orario ridotto, non solo casse integrazioni, pure in calo, ma anche l’ampia presenza di part time spesso involontario. Si è modificato il concetto di disoccupazione. Inoltre, permangono disparità nelle opportunità di lavoro. La ripresa occupazionale ha avvantaggiato relativamente i lavoratori più giovani, ma con andamenti distinti a seconda dei livelli di istruzione, a favore dei soggetti con alti livelli di scolarizzazione (anche per il contributo del lavoro a distanza che avvantaggia le categorie più istruite), mentre le donne restano ancora penalizzate. Il mercato del lavoro sta comunque mostrando una sostanziale tenuta, con il numero di occupati che si mantiene sopra i 23 milioni. Preoccupa il fenomeno del Mismatch. Nei primi nove mesi dell’anno in corso, su quasi 420 mila nuove assunzioni mediamente previste, 170 mila (il 40.3 per cento) risultano di difficile reperimento; nello stesso periodo del 2019, tale quota si attestava al 28.2 per cento.”  
 
È quanto afferma il Presidente Tiziano Treu anticipando alcuni dati del XXIV Rapporto “Mercato del lavoro e contrattazione” del CNEL in programma mercoledì 14 dicembre 2022 alle ore 10 nella sala del Parlamentino di villa Lubin (via David Lubin 2) a Roma. Interviene Marina Calderone, Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Interventi di Nicolas Schmit, Commissario UE per il lavoro e i diritti sociali e Paolo Sestito, Capo del Dipartimento Pianificazione, Organizzazione e Bilancio della Banca d'Italia. A seguire dibattito con le organizzazioni rappresentate al CNEL.  L'evento sarà trasmesso in diretta sul sito e sul canale YouTube del CNEL 
 
Diversi i temi affrontati quest’anno nel documento che si apre con l’impatto della Pandemia, della guerra e della crisi energetica sul il mercato del lavoro. Il secondo capitolo è dedicato alle politiche attive del lavoro nella prima fase di attuazione del PNRR e la clausola di condizionalità all’occupazione di giovani e donne nel PNRR. In quelli successivi si parla di formazione continua finanziata dai Fondi Interprofessionali e il Programma GOL/PNRR; protezione sociale dei liberi professionisti tra pubblico e privato; la direttiva europea sui salari minimi adeguati e il suo impatto nell’ordinamento italiano; la contrattazione decentrata; le integrazioni salariali nella riforma del 2022. C’è poi un capitolo dedicato ad un primo bilancio del Reddito di cittadinanza. Ancora viene analizzata la proposta di direttiva sul lavoro mediante piattaforme digitali; di lavoro e transizione energetica; di inserimento degli immigrati nel mercato del lavoro; di occupazione e PNRR; di incidenza dell'orientamento sulla inclusione al lavoro di categorie protette e di lavoro dignitoso secondo la convenzione ILO. Nel capitolo 14 è approfondito il fenomeno del mismatch nel mercato del lavoro, tra quelli più urgenti da affrontare. 
Come di consueto un focus è dedicato ai numeri dell’Archivio Nazionale dei CCNL del CNEL che nel 2022 ha registrato due importanti novità: l’entrata in vigore definitiva della legge istitutiva del Codice unico dei contratti e l’accordo con il Ministero del lavoro sull’accesso alle informazioni sui contratti tramite l’Archivio CNEL (DL 104/2022). Dei 946 Ccnl registrati nell’Archivio del CNEL a novembre 2022 quelli sottoscritti da categorie associate a Cgil, Cisl e/o Uil sono 208 (il 22%) e coprono il 97,1% dei lavoratori. Quelli sottoscritti da categorie associate a Ugl, Cisal, Confsal o Ciu (esclusi i Ccnl che le prime tre organizzazioni sottoscrivono per adesione o in firma separata con Cgil, Cisl e/o Uil) sono 407 (il 43%).
 
 
Fonte: CNEL 
 
 

 
 




 
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