La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 26616 depositata il 2 ottobre 2025, ha disposto il rinvio a nuovo ruolo per la trattazione in pubblica udienza di una controversia di rilievo in materia di antisindacalità e diritto d’informazione e consultazione dei lavoratori.
Il caso trae origine dal ricorso presentato dalla compagnia aerea R., condannata in primo grado dal Tribunale di Busto Arsizio per condotte antisindacali nei confronti di FILT-CGIL e Uiltrasporti, consistite nel rifiuto di fornire informazioni, avviare negoziati e collaborare alle procedure di nomina dei rappresentanti sindacali per la sicurezza presso lo scalo di Malpensa.
La Corte d’Appello di Milano aveva confermato la decisione, riconoscendo la giurisdizione italiana e l’applicabilità della legge nazionale, in quanto l’azione proposta dai sindacati era di natura extracontrattuale e la lesione si era verificata in Italia. Secondo i giudici milanesi, l’impresa, pur non applicando un contratto collettivo italiano, era tenuta ad avviare una negoziazione con le organizzazioni sindacali più rappresentative per garantire il diritto all’informazione e alla consultazione previsto dal D.Lgs. 25/2007, attuativo della direttiva europea 2002/14/CE.
La società ha impugnato la decisione con cinque motivi di ricorso, contestando tra l’altro la giurisdizione del giudice italiano, la qualificazione extracontrattuale della fattispecie, l’obbligo di trattativa e la pretesa applicabilità di norme italiane a un’impresa senza sede o personale in Italia.
Ritenendo le questioni sollevate di particolare importanza giuridica, la Cassazione ha rinviato la causa a nuova udienza pubblica per un esame approfondito.